Una maturità artistica ma sopratutto stilistica evince nei tratti dei lavori di Andre Serfontein, artista sudafricano che attraverso la sua pittura manifesta tanta bellezza ma sopratutto un’equilibrata eleganza data dalle stesure del pennello, dalle figure allungate e dai contrasti di colore.
Andre Serfontein nasce e continua a vivere nella sua bellissima e calorosa Africa, nello specifico nella multiculturale città di Cape Town. Appassionato dall’arte decide di abbandonare il suo precedente lavoro per dedicarsi interamente alla pittura e alla scultura. Ciò che prevale maggiormente dell’arte di Andre Serfontein sono sicuramente i dipinti raffiguranti uomini nudi. Uomini dal collo allungato, da parti del corpo accentuate ed esagerate da tratti spontanei che Andre Serfontein applica senza soffermarsi molto. Una celebrazione della diversità fisica, per ricordarci che nessuno è perfetto ma che tutti siamo unici.
Ciao Andre, puoi parlaci un po’ di te?
Sono nato in Sudafrica, vivo con il mio compagno sulle pendici della Table Mountain nella bellissima Cape Town. Ho studiato grafica e illustrazione fino a quando ho iniziato la mia attività, di artigianato e arredamento in metallo, che ho venduto due anni fa per perseguire la mia passione per la pittura e la scultura.
Quando hai capito che l’arte sarebbe diventato il tuo lavoro?
Ho sempre avuto un interesse nel creare arte e sapevo che avrei seguito una carriera in quel campo. All’epoca in cui lasciai la scuola, l’interesse per l’arte significava scegliere una carriera nel campo commerciale.
Essere un artista a tempo pieno non era considerata una scelta professionale seria.
Ho studiato graphic design e ho lavorato come designer e illustratore in agenzie pubblicitarie e come freelancer. La pubblicità si basa principalmente sul seguire i brief e anche se mi è piaciuto, ha ben poco a che fare con l’espressione di sé. Ho continuato a fare dipinti e disegni nel tempo libero. Nel 2018 sono stato contattato da un curatore che ha visto il mio lavoro su Instagram per fare una mostra personale nella loro galleria.
Non mi vedevo come un artista pronto per una mostra personale, ma con riluttanza accettai e mentre iniziavo a prepararmi per la mostra ho capito che questo era ciò che volevo fare.
La mia mostra personale è stata aperta nel 2019 e il successo ha alimentato la determinazione ad applicarmi per essere un artista a tempo pieno
In che modo ti sei approcciato alla pittura e alla scultura?
Sono entrato a far parte di un corso di scultura in ceramica alcuni anni fa, ho amato la qualità tattile dell’argilla e la fisicità del lavorare con le mie mani.
Lavorare con modelli dal vivo è stato fantastico: ho dovuto guardare e familiarizzare con i sottili cambiamenti e le forme di un corpo, mi sono davvero divertito.
La mia unica frustrazione con la scultura sono i processi dopo la finitura (la cottura, la smaltatura, la costruzione di stampi, la fusione e le patine).
La consegna di tutti questi processi spesso si traduceva in delusione.
Ho quindi iniziato ad applicare la vernice ai pezzi fusi per ottenere esattamente un risultato finale che mi piacesse.
Dipingo principalmente a olio ma disegno molto e sono sempre curioso di mezzi diversi, quindi ad esempio quando disegno dal vero faccio esperimenti con carboncino, pastello, colori acrilici o li mescolo tutti insieme.
I soggetti che raffiguri hanno spesso delle esaltazioni di alcune parti del corpo, che significato gli attribuisci?
Quando trovo un’immagine che voglio dipingere, la ridisegno un paio di volte e nel processo esagero e distorco, cerco di non metterci troppo pensiero cosciente ma piuttosto lascio che il subconscio prenda il sopravvento.
Lascio che i miei pensieri fluiscano e attraverso questo viene stabilita una connessione emotiva che sviluppa l’umore e la sensazione del dipinto.
Cos’è per te la bellezza?
La bellezza è tutto ciò che mi riempie di meraviglia, può essere qualcosa nella natura, un gesto gentile, musica o una persona, non deve essere una cosa fisica o una norma sottoscritta dalla società, questi standard cambiano comunque da una generazione all’altra.
La bellezza ha spesso un mistero o uno stato d’animo inspiegabili che mi ispira mentre dipingo.
Cos’è per te l’imperfezione?
Non credo davvero all’imperfezione.
Ciò che è considerato imperfetto, rende le persone uniche e interessanti e le distingue.
Un leggero inestetismo può evidenziare una bellezza che spesso esagero nel mio lavoro.
I soggetti che raffiguri sono persone reali o fonte della tua immaginazione?
Le persone che dipingo sono una combinazione d’immagini provenienti da una forte dose d’immaginazione, non importa quale sia il soggetto, ridisegno, distorco e accentuo sempre ciò che trovo interessante. Devo basare le persone che dipingo su qualcosa e iniziare sempre con un riferimento.
Cosa guardi in una persona la prima volta che la vedi?
Direi il viso, può essere affascinante studiare davvero le delicate modulazioni dei contorni, i movimenti muscolari sottili, i cambiamenti di colore e gli occhi grandi possono essere totalmente ipnotizzanti.
Perché la scelta di allungare i colli?
Allungare il collo fa parte della distorsione generale, tendo ad allungare tutta la forma dei soggetti. Si crea un senso di eleganza, fluidità e dolcezza.
Come si vive a Cape Town la diversità?
Cape Town è una città molto cosmopolita che attira molti visitatori internazionali per la sua bellezza naturale piena di artisti vibranti e creativi. Giochiamo con i confini tra arte, cibo e design. È anche una città che è appena uscita da anni di oppressione politica e divisione. Le cicatrici sono ancora molto presenti, e mentre la diversità sessuale viene celebrata nelle aree centrali e più ricche, c’è molta omofobia in altre comunità.
Cos’hai i programma per il futuro?
Ho in programma alcune mostre collettive per quest’anno e sono stato contattato da una galleria di Parigi per esporre lì nella primavera del 2022 a cui sto lavorando. Non credo davvero nell’essere troppo rigido nel fare progetti per il futuro, preferisco essere consapevole, essere aperto e cogliere le opportunità che si presentano.